Nel 1951 lo Studio Porsche sviluppò un quattro cilindri boxer da 1290 cm3 diesel con pompa di alimentazione Bosch, direttamente derivato da quello del Maggiolino denominato progetto 508 .
Il motore, vantava soluzioni modernissime per l’epoca, come le precamere ricavate nella testata (riviste nei motori diesel soltanto 25 anni dopo). Nonostante i prototipi avessero registrato consumi medi di 18/20 km/l e una velocità di 100-110 km/h, dopo migliaia di km percorsi per i collaudi Nordhoff decise di abbandonare il progetto.
Il “Maggiolino Diesel” aveva gli stessi cavalli di quello a benzina, ma era molto più lento in accelerazione; inoltre accusava forti vibrazioni ed era particolarmente rumoroso
Fino al 1981 del progetto del maggiolino diesel ne erano rimasti a conoscenza solo pochi vecchi tecnici, nessuno ne aveva mai parlato e non era mai stato reso noto al pubblico .
L’occasione per ricostruire il motore ad accensione spontanea del 1951 funzionante fu il 50 ° anniversario della Porsche.
Il capo dello sviluppo, Helmuth Bott voleva per festeggiare il mezzo secolo della Porsche trovare qualcosa che facesse risaltare le molte sfaccettature della Porsche, soprattutto in un campo diverso dal normale corsaiolo della casa di Stoccarda. Il progetto 508, trovato in un cassetto dimenticato era perfetto.
Deciso per il progetto 508, chiamò Robert Binder, capo della progettazione motori a Weissach , e gli assegnò 50.000 DM per ricostruire un maggiolino con motore diesel. La scelta di Binder non fu una scelta casuale. Nel 1951 Binder fu assunto in Porsche e malgrado non fosse uno specialista in motori ad accensione spontanea il suo primo compito fu il progetto 508 . Nessun altro avrebbe potuto ricostruire quel motore, visto che del progetto 508 era rimasto pochissimo e andava reinventato quasi tutto.
Nel 1951 Binder, con l’incarico di Wolfsburg per lo sviluppo del nuovo motore inizio’ a lavorarci con uno staff di 4 ingegneri e meccanici in una piccola officina ricavata da una baracca di legno in fianco alle officine Porsche a Weissach, sotto la guida di Karl “papa” Rabe.
Grazie all’aiuto di aziende come Bosch e soprattuto ai giovani tecnici della Porsche per i quali risolvere gli imprevisti era una routine riuscirono nel giro di due anni a progettare e costruire un motore funzionante
Per ricostruire quel motore, nell’81 ci sono voluti più uomini e un computer, ed e’ stato altrettanto complicato come nel 51. Nessun rapporto di test era sopravvissuto ed erano rimasti solo pochissimi disegni. Binder attinse ai sui ricordi di giovane ingegnere e alle abilità dei su tecnici per la ricostruzione del progetto 508. Dei due motori del 1953 non era rimasto nulla, erano stati demoliti da tempo, per fortuna nel museo della Bosch era conservata una pompa di iniezione e alcuni pistoni Mahle da 22: 1.
Una particolarita’ di quel motore era il basamento, diviso in tre pezzi , molto piu’ robusto di quello del motore a benzina, come quello costruito per la Porsche 356.
Il motore di Binder aveva rispetto al motore a benzina cuscinetti albero motore e bielle piu’ robusti per poter resistere alle maggiori sollecitazioni del motore diesel, inoltre aveva le teste con le precamere , che per quei tempi era “fantascienza” Per raffreddare il motore venne mantenuto il sistema ad aria della VW che si era dimostrato sufficiente anche per il gruppo termico diesel.
La necessita’ di siluppare un motore diesel per il maggiolino venne dai bassissimi prezzi del gasolio nel 1951 e dalla carenza di benzina legata alla guerra in Corea. Nel 1953 pero’ quando il capo della VW, Heinz Nordhoff, tornò da una visita negli Stati Uniti convinto che gli americani non avrebbero mai guidato automobili che vibravano e non davano la sensazione di potenza al minimo, il progetto 508 ando’ a far compagnia a molti progetti Porsche per la VW, finendo dimenticato in un cassetto.
Tuttavia prima che il progetto 508 venisse definitivamente archiviato, vennero costruiti due esemplari del motore diesel e montati su un maggiolino e su un pulmino.
I due veicoli , che il giovane Binder utilizzava per lavoro fecero all’ incirca 30.000 Km nell’ uso quotidiano , consumando pochissimo e facendo sorprendere tutti quelli che aprivano il cofano scoprendo quello strano motore , per non parlare dei gestori delle stazioni di rifornimento che facevano, scettici, il pieno di gasolio a un maggiolino .
La prima versione del motore diesel del maggiolino sviluppava 23 cavalli a 3100 giri , la versione finale 25 CV a 3300 giri, consumava di 5,5 – 6 litri per 100 km . L’incremento del peso rispetto alla versione a benzina era di solo 20 Kg . Il motore pero’ risultava lento nell’erogazione e la macchina di conseguenza poco brillante tanto che gli ingegneri Porsche si chiedono ancora cosa avesse pensato la persona che rubo’ nel 1953 l’unico Maggiolino diesel al mondo da un parcheggio in centro a Weissach , riuscendo ad accenderlo e ad arrivare fino in svizzera dove per le curiose esigenze di carburante, dovette abbandonare il suo destriero fumoso, rumoroso e ovviamente strano.
È altrettanto curioso che la storia di questa VW “diversa”non sia mai diventata di dominio pubblico, in quegli anni lo spionaggio industriale , le riviste di auto e i dipartimenti di design delle case automobilistiche erano agli inizi, quindi era facile che un progetto come il 508 non andasse oltre all’ ufficio del suo progettista . Erano i tempi in cui un passante sentendo la differenza di rumore di un auto , di solito chiedeva se ci fosse un cilindro rotto.
Al Nurburgring, per la festa dei 50 anni della Porsche e’ stato portato il motore ricostruito, installato su un maggiolino del 53, rumore, fumo e odore risultavono fin troppo evidenti, se non esagerati, rivelando dopo 30 anni i motivi dell’abbandono di quel progetto .
Diciamo solo che nel 53 pochi sarebbero stati tentati di spendere soldi per installare una radio sulla macchina, il rumore del diesel raffreddato ad aria posteriore ne avrebbero completamente cancellato l’utilita !
Nemmeno le prestazioni erano esaltanti, anche con “l’elaborazione” che lo aveva portato a 25 cavalli con due persone a bordo il maggiolino si rivelava lento e goffo . Le velocità massime dichiarate da Porsche erano di circa 25 – 50 – 75 km orari in 1, 2e 3a marcia, 110 in 4a ; da 0 a 100 in 60 secondi … con il vento a favore ….
La presentazione dell’ 81 fu pero’ un successo , il maggiolino inanellava giri su giri al Nurburgring tra una folla di appassionati che non smetteva di applaudire quello strano, rumoroso e fumante maggiolino che stava conquistando il record negativo sul giro .
Dopo quel successo sarebbe bello convincere Porsche per i prossimi anniversari a ricostruire qualche altro progetto per il motore del maggiolino finito nel cassetto come il progetto 508, come per esempio il sei cilindri in linea o il motore a tre cilindri a sogliola sempre raffreddati ad aria . Sicuramente sarebbe un successo, come quel Maggiolino diesel impeccabilmente ricostruito che al Nurburgring attirò più attenzione di una Le Mans 936 moderna.
alcune foto del maggiolino ricostruito nel 1981 ora esposto nel museo di Wolfsburg