German Look – Una Porsche travestita da maggiolino

Nell’ esame della lookologia aircooled ritorniamo in Europa, nel paese natale delle volkswagen: la Germania. Vogliamo scoprire i segreti del german look, una tendenza in linea con i gusti di guida da sempre in voga nel vecchio continente. Finalmente, dopo gli stili dedicati ai sei volt, c’è modo di sbizzarrirsi anche per i proprietari delle vetture più recenti. Si tratta comunque delle Volkswagen vere: quelle con il motore boxer raffreddato ad aria!

Pensate alla diffusione del maggiolino nella Germania degli anni 50 e 60. Pensate ai proprietari di utilitarie e alla loro voglia di distinguersi rispetto a milioni di loro simili. Pensate al sogno di sempre, quello di battere vetture più potenti ed esclusive . Pensate di batterle dove brucia di più: nelle prestazioni. Pensate che qualcuno ( non di rado ) nella stessa Germania e nella stessa epoca possedeva delle agili e veloci Porsche. Pensate che queste non erano sempre facili da guidare e che qualche volta finivano per accarezzare l’asfalto con la capote. Pensate che, comunque, inventando una marmitta e pochi altri dettagli il motore porsche era perfettamente adattabile ad una vw…….cosa vi viene in mente ora??? Risposta esatta. Il trapianto era un’operazione molto ambita.
Non si trattava ancora di german- look, certo, ma l’idea di base era comunque in embrione. Cannibalizzare la nobile sorella maggiore a vantaggio della piccola popolana è il concetto che ancora oggi guida chi si accinge a progettare un german-look.
Dopo molti anni però, non è più necessario sperare nella sfortuna di un porschista.
Oggi,infatti, grazie all’avvento delle riproduzioni, l’operazione è da un certo punto di vista facilitata, anche se, per gran parte, la sostanza non muta: bisogna imitare, per dirla concretamente, le fantastiche coupè di Zuffenhausen nella meccanica e nel look. Il risultato? Volkswagen veloci, maneggevoli e grintose, concepite per dare filo da torcere alle Audi e BMW più invidiate…..il terreno di sfida? Uno qualunque: vanno bene le piste, le strade di campagna e il cemento dei meravigliosi curvoni delle autobahn bavaresi.
Le vetture escono da questo trattamento sconvolte e modernizzate nella meccanica e nella carrozzeria e questo look è senza dubbio il più radicale di tutti. Mettete però mano al portafoglio senza remore se potete. Le soddisfazioni sono impagabili.

Scelta della vettura.

Ci vuole preferibilmente un maggiolone. L’avantreno Mac Pherson di questo tipo di auto è senza dubbio più complicato e meno robusto di quello a barre di torsione montato su un maggiolino. Per contro è certamente una soluzione più moderna e votata a una migliore tenuta di strada. Modificato nella maniera corretta può regalare grandi soddisfazioni di guida.
Stesso discorso vale per il retrotreno irs a quattro giunti omocinetici, che elimina alla radice i problemi dello swing axle del maggiolino, perennemente afflitto da variazioni di camber non conciliabili con la guida sportiva. Lasciate al maggiolino le gare di accelerazione, le sfide ai semafori e il fuoristrada. Scegliete il maggiolone per la pista e il misto.
Si possono comunque ottenere accettabili risultati in termine di guidabilità scegliendo il maggiolino. In tal caso, però, almeno il retrotreno andrà riconvertito al modello più adatto. Benissimo a questo fine l’uso del telaio di una versione semiautomatica, l’unica di serie (versioni USA a parte) ad avere il retrotreno maggiolone e l’avantreno maggiolino. Questa scelta eviterà complesse modifiche.
Le versioni dodici volt sono le più adatte anche in termini puramente estetici. Sono più moderne. I german-look su base sei volt sono rari e brutti. La contraddizione tra nuovo e vecchio è troppo evidente.
La scelta più azzeccata è senza dubbio quella di un 1303, che si adatta alla perfezione allo scopo. Le sue carte vincenti sono: il cruscotto di plastica ( di per se brutto ma molto disponibile a sostituzioni che accenneremo in seguito), il parabrezza aerodinamico ed i fanali posteriori elephant foot.
Bene anche il 1302 per via delle medesime scelte meccaniche .
Parzialmente sconsigliabile ma comunque valido per gli irriducibili del maggiolino un modello dodici volt qualunque.
Preferibile però una vettura tra il 73 ed il 77.
Quelle precedenti hanno i fari posteriori a ferro da stiro, belli ma poco a datti a questo look (si possono comunque sostituire fari e parafanghi con quelli successivi). Quelli dopo il 77 sono modelli messicani: adattissimi e quasi identici ma di minore qualità.
In ogni caso non sarà necessario scegliere vetture in condizioni eccellenti. La mole del lavoro e delle sostituzioni è talmente grande che sarà sufficiente partire da una scocca sana.
Se vi piace l’aria scegliete vetture tetto apribile.
Bellissime anche se meno efficaci nell’assetto le vetture cabrio. Nella guida veloce sentirete la scocca torcere e le portiere picchiare. Perché esagerare?

Colore.

Pensate crucco. Entrate nel personaggio. Se vi riesce difficile provate a fare colazione una settimana con birra e wurstel. Usate tutti i colori che i tedeschi userebbero per una 911. Ricordatevi di essere ad un bivio:
• Buttatevi su un metallizzato elegante e discreto pensando che tanto la macchina sarà già sufficientemente appariscente così. Se questa sarà la vostra decisione considerate la gamma dei grigi. Dall’alluminio al canna di fucile non poterete sbagliare. Buoni i blu. Insuperabili il prugna ed il melanzana. Evitate i colori simili ad oro, rame, bronzo. Sono un po’ demodé…..
• Scegliete un pastello appariscente se credete che tanto non si può fare niente per mitigare l’aggressività intrinseca all’oggetto con i metallizzati. Bello ma inflazionato il rosso. Eccezionale il blu chiaro elettrico porsche. Molto indicate le varie sfumature del verde comprese tra il pisello e il pistacchio (!). Ottimi tutti i gialli che tendano vagamente all’arancione. Non disdegnate il bianco ed il nero. Sono le uniche tinte che possono considerarsi al contempo sportive ed eleganti.
Cercate comunque di essere sobri. Evitate i perlati cangianti e camaleontici. Evitate i bicolori. Niente tinte del nonno. No ai colori di gamma. Per quanto riguarda l’originalità, infatti, avete già fatto una scelta. Non pentitevi mai. Tanto la frittata è bell’e che fatta.

Carrozzeria ed esterni.

Come previsto è giusto imitare il look delle Porsche….per quanto sia possibile, ovvio. Impensabile cercare di seguire il trend seguito dalla cavallina di Stoccarda dagli anni novanta in poi, fatto di lisci paraurti integrati e di spoiler. Più papabile, invece, l’ipotesi di copiare le 911 degli anni 70 e 80, quelle, tanto per intenderci, con le strisce di gomma nera.
A questo scopo verniciate i paraurti in tinta con la scocca e adottate le strisce di gomma salvaparaurti nera, optional originale Volkswagen. Se volete ottenere un effetto un po’ più moderno usate (solo per i maggiolini) i paraurti Mexico ultima serie, che hanno la striscia nera leggermente più alta. Staffe paraurti alleggerite solo con vetture di gusto racing, da accoppiare a ganci fermacofano a clip o molla in acciaio. Evitate per favore, in questo caso, i ganci Abarth in gomma, che sono adatti solo alla 500 blu di vostro nonno . Evitate l’eliminazione dei paraurti. Farebbe troppo anni settanta-balera-zampadielefante. Evitate anche di mantenere le frecce sui parafanghi anteriori. Vanno bene solo quelle inglobate nei paraurti.
Se vi piacciono i profili sulle fiancate teneteli. Verniciateli però di nero opaco. Fate scomparire quelli delle guarnizioni dei vetri.
Se adotterete dei cerchi anni novanta-duemila eliminate anche i profili. La vettura sembrerà più filante e moderna.
Usare dei parafanghi allargati sarà quasi obbligatorio per via dei pneumatici maggiorati.
Non mettetevi in mente di usare quelli allargati all’interno ( tra il faro e la carrozzeria) perché falsano totalmente le proporzioni del disegno regalando un effetto strabismo davvero fastidioso.
Belli invece quelli in vetroresina allargati all’esterno mediante l’integrazione di un parafanghino a bolla: sono molto aggressivi.
Se li ritenete troppo vistosi contattate un buon battilastra e fate modificare i vostri.
Anche se temete che i sassi possano rovinare il parafango posteriore evitate i parasassi originali in alluminio. Ritagliateli dalla apposita plastica adesiva nera opaca, come sulle porsche 930 turbo. Se avrete usato particolari in carbonio potete anche farli in fibra a vista. Accoppiateli in questo caso a paraurti o pedane in carbonio (tassativamente vero) e a cerchioni molto grandi e moderni.
Acquistate un kit di vetri senza deflettore o verniciate il telaio dello stesso di nero.
Usate specchi a goccia Vitaloni Californian (come quelli della Ferrari 312 di Niki Lauda) che sono antesignani di quelli usati sulle BMW M3: verniciateli nel colore della carrozzeria. Se volete essere più attuali usate i retrovisori da gara delle Formula 1 contemporanee: carbonio o nero opaco.
Evitate spoiler ed appendici aerodinamiche. Sarà l’assetto a tenervi per terra.
Cambiate i fari posteriori. Usate senza remore le varie sfumature di quelli anneriti. Tutti bianchi stanno bene solo sul grigio alluminio. Tutti rossi sono troppo americani.
Sostituite, se volete, anche quelli anteriori. In commercio ci sono tante parabole adattabili e di gusto moderno. Vetro liscio o zigrinato. Fate voi. Evitate di essere troppo evidenti. Scegliete comunque delle parabole adeguate alle “nuove prestazioni” della macchina.
Verniciate le ghiere cromate dei fari anteriori nel colore della carrozzeria. Non fateli neri a meno che la scocca non sia nera. L’effetto Rocky Balboa dopo incontro sarebbe garantito.
Usate le stupende scritte (es.: “boxer”, “VW1303”) nere opache in grafica porsche sul cofano posteriore. Montate un cofano con griglie tipo 1303: al supermotore di un german-look serve molta aria.
No alle cromature applicate. No alle cigliette. No ai sottomaniglia: sono più belli i graffi delle unghie.
Come al solito lasciate i neon ai frequentatori delle discoteche del bresciano e all’audience di “Amici di Maria De Filippi”.

Assetto e ruote.

Ogni german look, sia chiaro, è una macchina completa, a suo agio sui rettilinei e nelle curve.
Della potenza diremo in seguito, ma prima è meglio parlare di sicurezza: assetto, ruote e freni.
Ogni sportiva totale ha un assetto piatto. Niente inclinazioni di scocca degne di un cal-look, dunque.
Abbassiamo senza paura avantreno e retrotreno. Dietro è sufficiente usare gli scatti delle barre di torsione ma davanti bisogna sostituire le molle elicoidali. In un german-look che si rispetti le gomme (anche quelle anteriori) sono molto grandi. Necessario quindi adottare i costosissimi montanti stretti con molla a diametro ridotto.. con la molla di serie bisognerebbe tenere la ruota troppo verso l’esterno con ovvie problematiche di distanziali e parafanghi. Questa soluzione vi consentirà anche di usufruire di molla ed ammortizzatore anteriore regolabile.
Usate bracci oscillanti lunghi o regolabili, che vi permettano di ottenere un camber anteriore negativo e una maggiore tenuta in curve con effetto desiderabilmente sovrasterzante. Acquistate una barra antirollio maggiorata. Aggiungete una barra duomi di buona fattura all’interno del vano bagagli. Risparmierà alla scocca fastidiose torsioni.
Posteriormente potete adattare il braccio in fusione di una porsche 944. questa soluzione permetterà il montaggio diretto dei dischi e delle pinze porsche.
Davanti una flangia (anche autocostruita) vi permetterà di alloggiare freni Porsche, Brembo o Wilwood. Ottimo anche il kit tutto italiano Tar-Ox prodotto espressamente per vecchie VW. Più grandi saranno i dischi, più apprezzato sarà l’effetto pratico-estetico.
Adottate un ripartitore di frenata regolabile e, se volete derapare sui tornanti alpini , un freno a mano idraulico.
Posteriormente usate un kit di tiranti tra gli attacchi degli ammortizzatori e quelli del cambio. Ammortizzatori regolabili o coil-over di tipo motociclistico.

Ruote

Non c’è molto da dire. Bisogna usare dei cerchi Porsche. Dal Fuchs anodizzato nero in avanti vale tutto. Attingete alle repliche se volete, sono di buona fattura. Via libera alla gamma 911, 964,993,996. Tutte le versioni. Cercate di dosare la modernità della vettura in base a quella dei cerchi. Se avrete per esempio scelto il classico Fuchs nero potrete lasciare i profili verniciati di nero, senno’ sarà meglio eliminarli, e così via….
In alternativa usate cerchi che un preparatore tedesco potrebbe usare su una porsche: accettabili i sempreverdi BBS a nido d’ape in tutte le varie versioni. Un po’ fantautomobilistici invece Techart, Ruf ,Gemballa ecc….
Misure di cerchi comprese fra i 7-8 x15-18 pollici con gommatura conseguente.
Illegalità garantita: è proprio necessario parlarne?

Interni.

Prima di progettare l’interno del vostro german look fate un esame approfondito di coscienza. Cosa volete dalla vita? Vi sentite a vostro agio in una macchina da corsa o in una sportiva di lusso? Volete invece un compromesso?
Se la pista è il vostro desiderio nascosto siate minimalisti. Non usate un grammo di moquette e fonoassorbente in tutto l’abitacolo. Curate al massimo la preparazione dei fondi e lasciateli nudi. Lo stesso vale per tutte le parti di carrozzeria normalmente ricoperte dalla moquette. Verniciate accuratamente le lamiere nel colore della carrozzeria. Per il pianale poterete usare lo stesso colore o un bel nero opaco di gusto racing. Usate sedili anatomici moderni Sparco, OMP o Recaro (i più indicati) bene in sedili in kevlar o carbonio, anche se vi costeranno una piccola fortuna. Acquistate in questo caso pannelli porta e plancia in carbonio.
Evitate i colori troppo sgargianti. Scegliteli in stoffa, alcantara o similpelle nera. Cercate di imitare una Porsche cup più che una 106 rallye. Eliminate il sedile posteriore. Usate un roll bar integrale. Verniciatelo di nero o in tinta con la carrozzeria. Questo particolare infatti va’ mimetizzato tassativamente per ragioni di gusto e di codice stradale. Non esacerbate i probi tutori dell’ordine che avranno già molto di cui discorrere senza che voi facciate di tutto per esibire il vostro traliccio di tubi.
Adottate un pomello del cambio in alluminio.
Usate un volante sportivo scamosciato o di pelle evitando le razze anodizzate blu o rosse. Immaginate di essere dei gentlemen driver e non dei quattordicenni consumatori accaniti di gel per capelli.
Se il vostro sogno è una Porsche stradale veloce ed elegante che può essere usata per una domenica all’autodromo o per una prima alla scala cambiate invece rotta.
Usate una moquette discreta ma di qualità. Rivestite i pannelli di pelle. Evitate lo skai. Tutto deve essere al livello di una sportiva vera e di classe. Usate sedili anteriori Porsche prelevati da una 911 o da una 924. Affidatevi ad un tappezziere di livello. Evitate i bordini contrastanti e scegliete colori coordinati all’esterno: Il nero, come al solito è la scelta migliore e la più pratica. Interni blu per i metallizzati e per i grigi chiari. Ottimi per gli stessi grigi anche gli interni bordeaux o terracotta. Ispiratevi ai depliant porsche. Evitate il color biscotto se non per le tinte molto scure. Usate nel caso di una scelta elegante volanti porsche. Siate discreti nella scelta di una pedaliera sportiva. Impianto stereo di qualità senza effetto giostra o frontalini cibernetici.
Evitate parimenti schermi televisivi e playstation sui quali è meglio risparmiare ogni commento. Finite in maniera impeccabile anche la tappezzeria del vano bagagli.
Insonorizzate l’abitacolo in maniera sufficiente a non far rimpiangere troppo la berlina di famiglia. Se la statura ve lo permette aggiungete una console centrale con strumenti aggiuntivi. Costruitela da voi perché quelle in commercio sono pessime. Fatela rivestire in pelle.
In tutti i casi, se avrete scelto la macchina giusta per il german look, ovvero il maggiolone 1303, buttate nel secchio dell’umido l’orribile plancia di serie e comperate la replica tedesca porsche 911, identica nel design del cockpit a quella della coupè più personale del mondo.
Senza troppo lavoro avrete il look consono e guarderete gli strumenti giusti inseriti nella cornice giusta. Il risultato è strepitoso e le informazioni fornite dagli orologi sono totali.
Se avrete scelto un Maggiolino o un 1302 pentitevi e arrangiatevi come potete usando strumenti tassativamente VDO alloggiandoli nelle mascherine preforate o nella console. Non dite di non essere stati avvisati.

Motore.

Tipo 4. Non si discute. Preparato a dovere. La soglia di minima decenza si attesta intorno ai 150 cavalli. Ricordate che dobbiamo poterci permettere la sfanalata prepotente. Forti i preparatori tedeschi. Teste ultralavorate, cilindrata maggiorata. Alberi a cammes spinti. Alimentazione ad iniezione o doppi carburatori. Scorrete i cataloghi dei mostri sacri: B.A.S., Remmele, Memminger, Rathbone….
Usate ventole Porsche 911 con kit per adattarle ai quattro cilindri. Alle cromature preferite l’alluminio. Bulloneria in ergal. Carterini verniciati nel colore della carrozzeria o neri.
Evitate marmitte che non escano dai fori originali: non si tratta di un cal-look. La marmitta deve essere performante ma deve compiere tutte le sue volute nel ventre della scocca e sputare i gas roventi senza essere evidente. Niente terminali cromati. Niente fette di salame. Uno o due tubi tagliati dritti. Tubi semplici. Di acciaio. L’immagine della vostra coda che si rimpicciolisce verso orizzonte non darà modo ai sorpassati di soffermarsi ad osservare i particolari……