Dune Buggy .. Un Maggiolino in costune da bagno

Fra i molti giocattoli che il mondo automobilistico seppe offrire nei lunghi e rombanti anni sessanta, le dune buggy furono e rimangono il piu’ grande.


Queste vetture furono in grado di incarnare in maniera egregia il minimalismo motoristico piu’ radicale. Il look che ne contraddistinse l’esordio rimane il piu’ corretto: analizziamolo nei dettagli.
Bruce Meyers e’ una vera celebrita’ del mondo VW. Nonostante la sua fama Bruce appare un uomo tranquillo e modesto benche’ avanti con la mentalita’. A settant?anni suonati, infatti, ama ancora contornarsi di giovani appassionati. Evidente che, anche dopo quarant?anni di successi, si senta ancora ragazzo, una persona semplice nonostante sia l?osannato inventore della dune buggy nella sua forma defi nitiva. Meyers, in realta’, fu uno degli ultimi solisti a contrastare la grande industria automobilistica. La sua creatura, una barchetta di vetroresina senza porte, prese forma nel lontano 1964 all?interno del suo garage in California. (con l?aiuto della laurea artistica e dell?esperienza nella produzione di barche eccelse). In maniera tutt?altro che dilettantistica, ma anche garibaldina ed incosciente, riusci’ , con la forza dell?idea giusta al momento giusto, a diventare fenomeno di costume nel mondo intero.


La sua “Manx” oltrepasso’ il confine dell?automobile stessa, divenendo bandiera di una cultura, anzi, di un intero e spensierato modo di concepire la vita. Nuvole nere sarebbero calate di li’ a breve sulla cultura giovanile degli anni sessanta, nuvole ben piu’ dense della guerra del Kippur che taglio’ le gambe (nel 1973) a tutti i sogni a motore del creato. Parliamo di una tristezza post Vietnam e di una sterilita’ di fondo mai piu’ scrollata dalla schiena dell?umanita’ La conseguenza fu anche quella di non apprezzare piu’ una vettura semplice che poteva essere costruita per gioco in un cortile. Per certi versi e’ giusto che le dune buggy rimangano imprigionate nel loro lustro di gloria tra il 68 e il 73 e che, quindi , anche le nuove arrivate imitino nei loro particolari il look delle originali. Ci sono mille modi di interpretarle, ma pare doveroso e sensato limitarsi a quello che gli entusiasti di tutto il cosmo chiamano look “nostalgia”. Vediamo di che si tratta.


Il passo corto, unito alla leggerezza e alla buona luce a terra fanno delle dune buggy delle fuoristrada apprezzabili su terreni poco impegnativi

Scelta della vettura
Pensate bene quale strada volete percorrere: e’ possibile restaurare una dune buggy a proprio piacimento o costruirne una ex-novo. Nel caso decidiate di cominciare da zero un vostro progetto sappiate che, per ottenere targhe e documenti dovrete necessariamente rivolgervi a stati esteri per immatricolarla, non essendo possibile dotarla dei dispositivi richiesti ad un auto nuova dallo Stato Italiano. Se questo problema non vi spaventa, cominciate a scegliere il maggiolino donatore degli organi (meccanici). Sappiate che in realta’ poche parti della vettura di base verranno utizzate. Sara’ dunque suffi ciente un telaio munito di avantreno, motore e retrotreno. Scegliete una vettura ante 1965 se volete essere rigorosamente aderenti alla realta’ del periodo. Infatti quasi tutte le dune buggy venivano realizzate ai tempi recuperando vetture alla fi ne della loro carriera e percio’ non piu’ giovani gia’ alla fi ne degli anni ?60. Avantreno senza testine e retrotreno swing axle caratterizzano questa categoria.


Se pensate che l?avantreno con testine migliori la guidabilita’, optate perun telaio successivo e, gia’ che ci siete, modificate il retrotreno per accogliere il gruppo di tipo IRS a quattro giunti del maggiolone che elimina le variazioni di camber in fase di molleggio. Sappiate che i maggiolini automatici sono in Europa gli unici con il retrotreno maggiolone e l?avantreno maggiolino. Queste modifi che alle sospensioni sono facilmente individuabili a livello estetico e, benche’ largamente tollerate e accettabili, rappresentano un compromesso. Meglio andare fi no in fondo. Con un sei volt di quelli veri. Decidete voi…. Per vestire il vostro telaio scegliete una scocca dal la linea tradizionale. Disponibili sul mercato varie riproduzioni piu’ o meno fedeli della mitica Manx, normalmente di qualita’ alta. Ottima per esempio la francese Meyers Manx uffi ciale commercializzata dall?azienda Simili. Buona e piu’ economica anche la Manx di produzione inglese. Perfetta poi la Berrien Nostalgia, che offre la possibilita’ di avere un rinforzato gia’ pronto al montaggio. Ricordiamo infatti che il telaio della berlina va accorciato in misura variabile su un bnco a dima. Se volete percorrere una strada piu’ semplice, invece, non vi resta che acquistare una dune buggy italiana immatricolata all’epoca e ricostruirla.
Le dune buggy italiane infatti erano quasi sempre ricavate copiando gli stampi americani e quindi sono considerate molto cool da tutti gli appassionati. Ottime in questo caso le Autozodiaco Deserter (DAC Autodinamycs Deserter GS in America), Helvetia Momo (Jeffries Kyote), Puma GT ( DAC Deserter GT).
Buone anche le dune buggy ATL Explorer II e Mirage M2-M4, di invenzione italiana ma americaneggianti e ben proporzionate. Tenete conto in ogni caso che la vetroresina non arrugginisce ma sa fare di peggio: smaterializzarsi e perdere elasticita’. Scegliete vetture senza crepe e screpolature. Evitate vetture pasticciate. Controllate bene avantreno e telaio. Molte uscivano gia’ storte dalla fabbrica, avendo come base vetture fortemente incidentate.

Colore
Non abbiate paura di apparire kitsch (si scrive cosi’?). la dune buggy e’ un oggetto kitsch. Se la cosa vi schifa dovevate nascere con la passione delle Aston Martin, ma tanto avreste sofferto altri tipi di pene. Ora che la frittata e’ fatta, portiamo la cottura al termine: la dune buggy e’ un auto fatta per i colori forti. Scartate dalla mazzetta delle tinte tutti i “colori non colori”. Niente bianchi, grigi, neri Osate colori semplicemente assurdi su qualsiasi altra carrozzeria. Rosa, viola,lilla, arancio, giallo.


Esempio di verniciatura metalflake. Notate il contrasto delle cromature

I cataloghi dell?epoca portano come alternativa dei plausibilissimi azzurri e rossi , che pero’ sono ipersfruttati e un po? noiosi. Se volete rifugiarvi in qualcosa di meno appariscente scegliete il verde smeraldo o petrolio, l?aragosta o l?azzurro Francia. L?unica verniciatura che vi permettera’ di essere al top sara’ comunque l?irrinunciabile ”metalflake”. L?unico modo di far capire immediatamente a tutti di cosa si tratta e’ descriverla come “il metallizzatone a grana enorme degli autoscontro.
Il metalflake sta al dune buggy come la palla di specchi alle discoteche degli anni settanta!!!! I brillantini vi permetteranno di scintillare al sole come un diamante, anzi, come uno zircone. Ricordatevi infatti che nel kitsch il fi nto e’ trendy!!


Altro esempio di vettura metalflake scintillante al sole. Questa fantastica EMPI Imp e’ dotata anche di cerchi sprinstar e pneumatici aeronautici al retrotreno

Esigete un metalfl ake fitto fitto, il che signifi ca che tra i brillantini non dovra’ mai vedersi la tinta di fondo. Per il colore vedete voi. Anche argento va bene. Meglio se verde smeraldo, azzurro, rosso o oro. Le cromature risalteranno in maniera impareggiabile. Guiderete un?astronave. Nessuno potra’ eguagliare il richiamo di sguardi da voi esercitato. Non fate i vergognosi, esibite un sorriso plastico, la dune buggy non e’ una macchina da duri, ma da beach boys! Curate il vostro look. Non si puo’ guidare una dune buggy con gli stivali da cow boy: l?All Star di tela colorata e’ per contro un must! (infradito a fi ori o sandali a zeppa per le donne). Evitate le aerografi e, evitate i colori metallizzati e le vernici perlate. Non c?entrano nulla con lo spirito “early seventies”. Se volete sbizzarrirvi limitatevi ed una striscia centrale sul cofano, nera o bianca, ma solo sulle tinte pastello. Del resto, su di un metalfl ake non vi parra’ di esagerare?


La parte bassa di fi ancata, quella di vetroresina non finita, va lasciata com?e’. Bello, infatti, che si veda da subito che la macchina non e’ di lamiera. Il fatto che la fi ancata sia grezza sa molto di corse e di auto sportiva senza fronzoli. Fantastico. Verniciate questa porzione di nero opaco, tassativamente. Il bello e’ che questa parte si mimetizzi con il sottoscocca e la meccanica . La carrozzeria vera arriva con il colore, in alto, ad altezza sedile, tracciando una linea leggera, che pare volare sull?asfalto. Ve la sentireste di rovinare questo equilibrio colorandola in tinta?.

Carrozzeria
Siate minimalisti. Pochi accessori ma ultraclassici e dettagliati in maniera ineccepibile.
Eliminate i paraurti a fioriera delle versione italiane subito dopo il trapasso ( abbandonateli sulla strada del ritorno dall’ agenzia se e’ possibile).
Fate cromare la conchiglia dei fanali originali piuttosto che comperare le repliche in commercio, che hanno la forma sbagliata essendo l’ogiva
troppo allungata (effetto 2cv).


Gomme BF Goodrich, paraurti Buggy bar e cerchi Cragar per questa Manx francese

Gustoso dettaglio: le conchiglie cromate saranno la vostra spia delle frecce, perche’ rifl ettono meravigliosamente il lampeggio ambrato, sia di notte che
di giorno. Non fatevi tentare dall’uso delle parabole faro h4 in quanto hanno il vetro piatto e sono troppomoderne. Usate parabole con vetro bombato (quelle
di una Mini Minor saranno perfette). Come indicatori di direzione usate le frecce anteriori di una Karmann Ghia o di un pulmino pre-1964, rigorosamente
con la base cromata . In alternativa usate le frecce piccole del maggiolino 6v poste sul parafango nella medesima posizione delle berline originali.


Una Dune Buggy inglese, marca GP. Si notino le cromature della luce targa e dei fanalini, provenienti da un maggiolino 6Volt. Gommatura Vintage, che incornicia le due marmitte: una per bancata

Dietro usate i fari di un sei volt sempre con la base tassativamente cromata. Adattate la base all?inclinazione della carrozzeria molando la lamiera. Eviterete inquesto modo tutti i fastidiosi “strabismi” visti di frequente ai raduni. Evitate i fanali fi at 500 (che in realta’ sono esteticamente perfetti ma tradiscono sfacciatamente le loro origini). Evitate le file di economici fanalini rotondi. Evitate i gruppi ottici plasticosi di camion e pullman piu’ o meno d’annata. Se volete emergere usate i fanalini di un ovale con la freccia rossa ad impianto americano (illegale ma fantastica).
Per riempire il serbatoio godete dello scatto rapido e freddo di un tappo Aston da corsa di durata anni 60; sceglietelo enorme (tipo Ford Mustang Shelby) se volete posizionarlo in mezzo al cofano, (possiamo chiamarlo cosý anche se non si apre, tanto per capirsi?) con relativa modifi ca del bocchettone. Acquistatelo piu’ piccolo (tipo Mini Cooper) se volete che rimanga nella tradizionale posizione vicino al fanale anteriore sinistro. Usate una luce targa Empi e degli archetti tipo “buggy bar” cromati come paraurti (simili al tubo sovraparaurti della fi at 500 L).
Fate si che il roll bar sia (anche di poco) pi¨ alto del parabrezza per dare slancio alla linea d’insieme e curate che gli stessi siano paralleli nella loro inclinazione osservando la vettura di fi ancata piena.
Cromate entrambi. Evitate ogni orpello che non sia essenziale, nel dettaglio deprecate fari supplementari di ogni genere e trombe multitonali a vista. Se volete cogliere lo spirito puro eliminate anche i tergicristallo e ogni forma di capote con relative, tremende, clip di fi ssaggio. I motociclisti non possiedono questi lussi e sopravvivono ugualmente felici.


Asta cambio traforata e strumenti aggiuntivi d’ annata

Montate un antenna esagerata anche se l’impianto audio sara assente come auspicabile. In origine questi steli di quattro metri con la bandierina in cima servivano per girare tra le dune senza saltare l’uno sulla testa dell’altro. Le dune in Italia non ci sono, osservazione corretta, ma se sognare la California costa cosi’ poco, perche’ rinunciare?

Interni
Gli interni di una dune buggy devono essere neces-sariamente spartani. Alec Issigonis, l’ingegnere di origine greca che fu autore del progetto Mini, disse in tempi remoti che un’auto E’ perfetta solo quando nulla puo’ essere piu’ tolto. Visto che questa persona pareva saperla lunga sulle auto e dati i suoi successi
assumiamone il modo di pensare e diventiamo suoi discepoli. La moquette e ogni rivestimento interno,su un’ auto spartana per defi nizione, e soggetta ad infiltrazioni, E’ un controsenso. Via ogni rivestimento:
Telaio nudo, senza fonoassorbente e catrame (piace solo ai carrozzieri che lo usano per coprire le magagne) verniciatura impeccabile, nera opaca o lucida.


Sedili bucket EMPI e volante EMPI GTV per questa classica dune buggy IMP

Ricordatevi di praticare 4 fori diametro 20 mm alle estremita’ piu’ basse del telaio, 2 davanti, 2 dietro. In caso di pioggia potrete togliere i tappi ed evitare l’effetto Jacuzzi. Usate sedili “bucket” del periodo, tassativamente senza poggiatesta. Dietro lasciate tutto senza sedili, tanto sarebbero inutilizzabili perche’ il rollbar passerebbe esattamente in mezzo al sorriso degli occupanti. Considerate la vostra dune buggy una due posti secchi e se proprio non potete fare a meno di rimorchiare tre fanciulle alla volta, fatele attaccare al rollbar con il sedere a sbalzo sul bordo sopra la targa!!!
Negli anni settanta i perizomi non andavano di moda, ma al giorno d’oggi vi immaginate l’invidia di chi vi seguira’? Se siete fi danzati o sposati peggio per voi:
non vi resta che predisporre una panchina spartana, magari solo imbottendo la seduta e rivestendola con lo stesso vinile dei sedili anteriori. Evitate la pelle, troppo fragile per eventuali acquazzoni, evitate i colori biscotto e amaranto, adatti a cilindrate e stili diverse oppure alla Fiat 850 delle signore impellicciate di agnellino che sa di naftalina. Rimanete sul nero, e, solo se possedete un paio di pantaloni marroni a zampa di elefante osate il bianco, ma senza bordini colorati. Comperate inoltre un volante Grant, il solo ammesso insieme agli altri ultraclassici come l’Empi GTV. Sceglietelo di legno o di vinile nero. Evitate i volanti Motolita o Nardi: fanno troppo granturismo di rango, italiana o inglese che sia. A voi la scelta della leva del cambio. Ottima quella originale ricromata oppure una Flat 4 o Gene Berg. In alternativa valutate una stupenda leva aftermarket anni 70, di quelle con l’asta traforata e il pomello in legno.


Strumentazione originale VW, tachimetro e strumento livello carburante si collocano alla perfezione di fianco ad un volante Grant in tinta con la carrozzeria

Potete poi optare per la utilizzazione totale della componentistica maggiolino, sottolineando le origini del vostro custom: sedili, volante, calotte ruota rigorosamente maggiolino 6v. strumentazione? Un bel tachimetro Volkswagen anni sessanta, magari integrata con un contagiri d’epoca attaccato autonomamente vicino al volante. Se volete strafare procuratevi una batteria di strumenti d’epoca, con la ghiera cromata e la grafica anziana. Ovviamente il fondo dovro’ essere nero. Lasciate i fondini bianchi della Birba Racing a chi sa giustamente abbinarli agli spruzzavetro illuminati di blu.

Cerchi e ruote
Il sale della dune buggy: ruote e cerchi. Sbagliare questo dettaglio vi portera’ dalle stelle alle stalle, cercate di non farlo! Usate ruote enormi al retrotreno.
Enormi per battistrada, ma soprattutto per altezza della spalla. State lavorando su una della poche auto che sono concepite per montare qualsiasi misura di gomma. I problemi di interferenza con i parafanghi vi faranno sorridere!!!! Sbizzarritevi in barba al codice della strada: per mille altri dettagli una dune buggy legale sarebbe comunque penosa!


Spalla alta per un maggiore slancio verticale

Se fermati sostenete tesi assurde oppure trinceratevi dietro al diritto di non rispondere. Altrimenti fate sfoggio della sempreverde frase: ” l’ho comperata cosi’ , io non ne so niente”, tanto non ne sanno niente neanche loro e dopo due o tre ammonizioni vi lasciano andare.
Date slancio verticale alla vettura. Una dune buggy e’ come una donna, bella di per se, certo, ma senza i tacchi cammina in maniera meno piacevole.
Non vorrete certo privare i passanti del piacere della vostra perfetta sfi lata, vero? Ruote alte e panciute: ottimi i radial moderni della linea BF Goodrich radial T/A o Cooper COBRA. 185-205/15 davanti, 235-285/15 dietro.


Mai troppo ribassate: ideali le barra 80 o 75. Ricordatevi che ogni dune buggy nasce fuoristrada: se volete usate pure pneumatici offroad ma evitate le coperture troppo
scolpite, che su una auto da sabbia sono una forzatura. Usate comunque le misure sopraccitate. Ottime le Goodyear “Wrangler” e le BF Goodrich “All terrain T/A”. Se volete dare risalto in maniera massima alla differenza tra i pneumatici anteriori e posteriori usate cerchi da 14″ all’avantreno. Esagerate poi componendo un treno di gomme da
show (sfi do chiunque a usarle in strada) : davanti gomme MICKEY THOMPSON “baja”, immutate dai tempi delle prime MANX, dietro ruote da aereo,
solo con le righe longitudinali (adattissime alla sabbia perche’ non la scavano e sono fatte per marciare a bassa pressione) su cerchi da 12×15″. Sentirete la
brezza dell’oceano solo a pensarci e tutto questo vi faro’ dimenticare il costo di un giocattolo inutilizzabile!!!! L’argomento cerchi e’ quanto mai protagonista: usate modelli ultraclassici. Ottimi gli americaneggianti Cragar “SS” o American Racing “Torque Thrust d”. l’unico limite di misura, attingendo alla gamma di questi, E’ il vostro coraggio. Comperateli nuovi, perche’ non hanno mai smesso di produrli!!!!


Altrimenti, se volete distinguervi, scorrete un catalogo di repliche di spider AC cobra e procuratevi degli Halibrand con il gallettone centrale. La scelta piu’ classica rimane comunque quella dei cerchi in lamiera stampata : non comperateli gia’ pronti. Dissaldate la fl angia dei bulloni da un treno di cerchi originali Volkswagen 5 fori larghi e rivolgetevi ad uno specialista per saldarli al canale desiderato.
Fateli cromare (tassativo sul metalfl ake) o verniciare in argento, bianco o nero, a seconda del gusto e del colore della vettura. Lasciateli senza calotta.
Lo stupendo disegno della flangia emergera’ in maniera grintosissima.


Cerchi Springstar su questa manx

Se volete accentuare l’effetto “maggiolino in bikini” usate le calotte di un 6v con
il logo volkswagen. Belle ma infl azionate le calotte “baby moon” senza logo. Tenete presente che la calotta cromata su cerchio cromato E’ da evitare perche’
crea un fastidioso effetto specchio che toglie ogni profondita’ all’insieme. Se volete, usate dei cerchi in lamiera a stella, verniciati di bianco o cromati: sono
un superclassico. Evitate le misure oltre i 15″ pollici di diametro( una volta non si usavano), evitate ogni cerchio moderno in modo piu’ assoluto. Infi ne, per la varieta’ di misure disponibili ed il look sempre perfetto, considerate una serie di cerchi Empi Sprintstar: 5,5 pollici davanti, 8-10 pollici dietro.


Calotte Baby moon su cerchi in lamiera stampata

Assetto
Come piu’ volte sottolineato, la dune buggy e’ prima di tutto una fuoristrada. Un assetto originale percio’,andra’ bene. La spalla alta delle gomme e il peso ridotto sulle barre di torsione vi faranno guadagnare ulteriore luce a terra per la perfezione del look e l?agilita’ fuori dall?asfalto. Lavorate sulle barre posteriori abbassando leggermente la coda qualora la differenza di pneumatici sbilanciasse in avanti il corpo vettura. Evitate gli assetti puntati in avanti. Sono buoni sul cal-look ma uccidono la linea di una dune buggy. Se volete abbassare leggermente tutta la vettura usate anteriormente un avantreno regolabile. Questa soluzione non e’ comunque il massimo in termini storici.

Freni
In virtu’ della leggerezza, i freni a tamburo di serie vanno benissimo. Con questa dotazione e con gomme non radiali ,Una Manx testata negli anni sessanta dalla rivista “Autocar” fece registrare una frenata paragonabile a quella di una Audi A3. Potrebbe bastare? Inoltre i dischi, scoperti da una scocca mini ma sarebbero troppo evidenti. Non possono defi nirsi inaccettabili, certo, ma neanche necessari. Frenate sempre con criterio. Usate la tecnica della frenata in pista: frenare prima della curva, fi nche’ le ruote sono dritte. Pigiate forte sul pedale all?inizio e riducete la pressione man mano che la velocita’ cala. Siate attenti. Una vettura di 500 kg con il passo cortissimo e tutto il peso sul retrotreno sara’ anche il massimo sulla sabbia, ma ha tutte le ragioni di sfuggire spesso al normale controllo su una strada asfaltata. Non chiedetele l?impossibile!

Motore
Un motore 1200 garantisce uno spunto piu’ che suffi ciente a divertirsi, ma un 1600 e’ meglio e permette di togliersi delle belle soddisfazioni tra i semafori. Per essere davvero cool e’ possibile montare un motore Porsche a quattro cilindri, magari di una 356 super 90: servira’ per il look ed il pregio piu’ che per la reale necessita’.


Scaico 4 : 1 , colori neutri, colori neutri e sobrieta’ generale caratterizzano il motore di questa manx inglese

Cio’ che vi consegnera’ all?olimpo del custom sara’ comunque il montaggio di un motore Chevy Corvair (non Corvette!), un sei cilindri raffreddato ad aria spesso utilizzato in America per la diffusione enorme e per il tiro ai bassi regimi. Evitate senza scrupoli i motori tipo 4: li usano solo i tedeschi, che come noto costruiscono delle dune buggy orrende, che per il loro look potrebbero plausibilmente usare la senape come carburante. Qualunque sia la vostra scelta, dettagliate il motore in maniera maniacale. Cromate solo i dettagli e le pulegge: per fortuna i carterini a specchio sono una triste moda risalente ai giorni di tangentopoli . Verniciateli in colore neutro, mai in tinta con la carrozzeria. Il nero e’ sempre il colore ideale per far risaltare i particolari cromati. Non usate le calotte spinterogeno trasparenti, i cavi colorati, i copribobina e tutti gli accessori giocattolosi e di dubbia qualita’ che vi renderebbero dei nerd motorizzati. Alleggerite il motore di tutti i lamierini inutili, e utilizzate dei coperchi punteria d?annata. Per le marmitte potete scegliere quelle doppie 2 in 1, ovvero una per bancata, o un bel 4 in 1 con silenziatore glasspack. Cromate le marmitte o verniciatele di nero. Ultracool e’ osare la verniciatura bianca o blu, come su molti esemplari fotografati all?epoca.

Trasmissione
Usate rapporti di serie. Alla rispettabile velocita’ di cento all?ora l?aerodinamica rendera’ comunque la vostra creatura praticamente inguidabile! Godetevi l?estate e centellinate il gusto delle uscite. Sarete in possesso di una infallibile cura antistress. L?aria girera’ persino tra le vostre caviglie. Chi ha fretta vi superi pure: esiste la corsia di sorpasso…. Per le dunebuggy, invece, ci sono i lungomare ed i paesaggi d?Agosto. Poco importa se sono veri o solo immaginati, quanti, oltre a voi, possiedono una macchina del tempo??


Dopo aver letto l’ articolo scritto da Filippo sulle Dune Buggy, guardatevi questo blog: beachwheels.blogspot.com e il sito www.dunebuggy.it