Cambi “Hewland”: chi erano costoro?

Negli anni  ’60, quando era tutto più semplice, le corse su pista delle varie Formula Junior, Formula 3 e Formula 1 erano disputate anche da vetture di piccoli team come Lola, Elva, Lotus; le quali non avevano la forza per progettare e costruirsi in casa tutta la monoposto, ma dovevano comprare componenti da altri.
Per i cambi di velocità, molti si rivolgevano alla britannica Hewland, la quale partiva dal normale cambio del Maggiolino e ne tirava fuori dei pezzi fatti su misura, anche con 5 marce e differenziale autobloccante.
Il cambio del Maggiolino aveva diversi vantaggi:
– era in lega di Magnesio, quindi leggero
– si poteva montare capovolto nel telaio dell’auto da corsa per avere l’albero primario sotto al differenziale, col vantaggio di avere il motore montato più in basso, abbassando così il baricentro
– era economico e di facile reperimento
Era ovviamente girato di 180 gradi rispetto al senso di marcia per essere accoppiato al motore centrale e quindi anche il leveraggio di comando non aveva più niente a che vedere con l’originale VW.
Versioni sempre più evolute porteranno fino alla Mk9 prodotta ancor oggi, che esteticamente ricorda abbastanza il cambio Maggiolino, ma in realtà si tratta di un’altra fusione, con sede differenziale ulteriormente alzata, e con inciso il marchio Hewland.
Negli Stati Uniti esistono invece i cambi Webster, che sono in parte copia e in parte utilizzatori dei pezzi inglesi; sono sempre realizzati per auto da corsa, come ad esempio le Formula Mazda a motore Wankel da 180 cv.