MAGGIOLINO o MAGGIOLONE …. Vademecum definitivo sull’eterna diatriba ……

Cari amici di Maggiolino Kafer Club Italia, l’altra sera nel cercare in tutti i modi di prender sonno, mi è venuto in mente il Sud Africa!

Non vi preoccupate la mia sanità mentale dicono che sia ancora integra!!! In realtà questo pensiero ‘kafkiano’ mi ha portato diretto alla primordiale ed essenziale domanda di tutti noi appassionati dell’insetto raffreddato ad aria e cioè … come? Se sono sicuro di non aver sbagliato rivista nel redigere questo articolo? Sì sono sicuro! E se avrete un po’ di pazienza la questione sarà per voi (spero!) motivo di sorpresa.

Dicevamo, la domanda in questione, cioè il quesito che almeno una volta tutti noi abbiamo formulato suona più o meno così: “ Ma il tuo/mio mezzo è un maggiolino o è un maggiolone?”.


Maggiolino e Maggiolone
A sinistra un maggiolino, a destra un 1303 (il vetro panoramico è ciò che lo distingue dal 1302). Si noti la maggiore dimensione del cofano del maggiolone, più bombato e largo

Non sto a chiedervi quante volte ho sentito replicare con frasi del tipo:

  • “è un 1200 quindi è un maggiol-INO” (NON SEMPRE! In Italia per via della forte pressione fiscale sulle cilindrate maggiori, si commercializzò anche il maggiolone 1200);
  • piuttosto che “ha le luci posteriori a forma di zampa d’elefante, è l’ultimo restyling e quindi è un maggiol-ONE” (NON SEMPRE! Anche il maggiolino subì nell’Agosto 72 medesima modifica)
  • oppure “Vetro piatto? Maggiol-INO” (NON SEMPRE! Il primo maggiolone aveva il vetro piatto).

Certo, noi tutti abbiamo imparato dal confronto dei nostri mezzi ai raduni, dai consigli degli esperti sui forum di internet piuttosto che dalla consultazione dei manuali tecnici come distinguere l’accezione INO/ONE.

Tuttavia ho deciso comunque di riproporre un articolo con le differenti casistiche per distinguere i due modelli dettato da due semplici motivazioni:

  1. La segreteria mi comunica con piacere che il nostro club, con il rilancio e gli sforzi profusi in quest’ultimo anno, sta acquisendo molti nuovi soci. Sono perciò sicuro che questa ‘diatriba’ sarà sicuramente motivo di gradita curiosità per tutti i neofiti del maggiolino e del nostro club.

  2. Anche per i più esperti, che alla domanda “Vetro curvo?” risponderebbero con certezza “è un maggiol-ONE”, voglio dire, senza anticipare il contenuto delle pagine successive, che penso rimarranno piacevolmente colpiti.

LA NASCITA DEL MAGGIOLONE: I MODELLI 1302-1303

Sin dagli albori della sua produzione, il maggiolino è stato migliorato continuamente dalla Volkswagen; tuttavia queste migliorie, dettate sia dal mutare delle leggi al codice della strada nei mercati più importanti di vendita sia dal progredire della tecnica e del modo di produrre sempre più automobili confortevoli a costi sempre più contenuti, hanno preservato quella che sostanzialmente era la base meccanica e stilistica dei primi maggiolini.

Chiaramente restyling importanti quali l’allargamento del lunotto posteriore, aumenti di cilindrata, modernizzazione dei singoli componenti fanno si che gli ultimi esemplari siano nettamente migliori rispetto alla KDF primo prototipo messo a punto agli albori della seconda Guerra Mondiale.



maggiolino: ruota di scorta verticale, piantone collegato direttamente alla scatola dello sterzo, barre di torsione


Agli inizi degli anni ’70, più precisamente con il model year 1971 (periodo da Agosto1970 a Luglio 1971) la VW introdusse una variante al tipo 1: Il 1302.
Questo nuovo maggiolino 1302 (chiamato così in Italia nella brochure stampata per il lancio nell’Agosto del 1970. In seguito anche Volkswagen farà sua l’accezione maggiolone) si differenziava dal ‘fratello’ maggiolino per una caratteristica meccanica fondamentale:
l’avantreno con bracci longitudinali a barre di torsione trasversali venne abbandonato a favore delle sospensioni di tipo McPherson (guide telescopiche verticali e bracci obliqui oscillanti).
Questa sostanzialmente è la principale caratteristica che fa da spartiacque tra i due modelli.
Anche l’asse posteriore, a doppio snodo venne modificato per conferire all’automobile maggiore stabilità e confort di guida.
Il 1302 mantenne il parabrezza ‘piatto’, come il maggiolino e venne prodotto per due anni (m.y. 1971 e m.y. 1972, da Agosto 1970 a Luglio 1972).



maggiolone 1302 : vetro piatto, piantone collassabile, ruota di scorta orizzontale, sospensione MacPherson


Nello stesso periodo, il carrozziere Karmann che produceva il modello cabrio su base maggiolino, convertì tutta la produzione su base 1302. Questo valse fino all’ultimo cabrio prodotto nel Gennaio del 1980: sarà sempre e solo il maggiolone.
Ricordate quindi. Barre di torsione? E’ un maggiolino. McPherson? E’ un maggiolone.
Se durante tutti gli anni ‘70 il maggiolino (cioè tutti i tipo uno a vetro piatto con barre di torsione) è sostanzialmente rimasto invariato; a partire dal restyling

1973 (Agosto 1972 – Luglio 1973 che tra l’altro per tutti i tipo 1 venne introdotto un gruppo fari posteriori molto più grande e di forma circolare), la Volkswagen aggiornò il suo maggiolone: veniva alla luce il modello 1303.

Il restyling al gruppo ottico posteriore crea molta confusione perché coincide con l’avvento di un maggiolone del tutto nuovo e quindi molte persone hanno la tendenza ad associare al solo 1303 la produzione da un certo punto in poi. Ma non è così.



maggiolone 1303 : vetro panoramico, piantone collassabile, ruota di scorta orizzontale, sospensione MacPherson


La gamma 1303 fu progettata soprattutto in funzione dalle nascenti norme in merito alla famigerata sicurezza passiva che, negli stati nord americani prima prima di tutti, si cominciò a richiedere ai costruttori di automobili.
Il maggiolone prodotto dal m.y. 1973, oltre alle consuete sospensioni ‘a molle’ (anche se aggiornate nel progetto rispetto a quelle del 1302) che permettevano un maggiore spazio nel bagagliaio anteriore potendo disporre in posizione orizzontale la ruota di scorta, ebbe la peculiarità di montare un cruscotto di disegno completamente nuovo rispetto a tutti gli altri tipo 1 (1302 compreso); venne cioè realizzato con materiale plastico imbottito per assorbire meglio gli urti dei passeggeri in caso di incidente.
A tutto questo, sempre per migliorare la prevenzione da possibili contatti in caso d’incidente, va aggiunto che il parabrezza fu realizzato in forma ricurva al fine di aumentare la distanza fisica tra
il blocco cruscotto-vetratura e i passeggeri alloggiati sui sedili anteriori.

Nel luglio 1975, sull’onda della crisi petrolifera dell’anno precedente e soprattutto con l’avvento della nuova Volkswagen Golf di moderna concezione, i vertici di casa VW mandarono precocemente il 1303 in pensione.
Maggior vita ebbe, come già anticipato, il corrispettivo modello cabriolet: prodotto da quel momento sempre su base 1303, uscì di produzione nel Gennaio del 1980.

In tutto questo periodo e fino alla metà degli anni 80, il maggiolino fu viceversa commercializzo. L’ultimo maggiolino tedesco fu prodotto in Germania nel Gennaio 1978 e fino al 1986 venne importato in Europa tramite la Volkswagen de Mexico. Caratteristiche peculiari ed immutate del maggiolino, le solite barre di torsione ed il parabrezza piatto: e qui sta uno dei capisaldi della nostra esperienza ‘maggiolinesca’. Il vetro curvo fu solo legato al maggiolone 1303.

Anche i Mexico di importazione parallela, avvenuti tramite dei concessionari di Bolzano e/o tramite la Germania, fino agli ‘Ultima Edition’ del 2003 presentavano un cruscotto un po’ imbottito, un volante di plastica più morbido, motore catalitico ad iniezione ma sostanzialmente con un cruscotto ed una meccanica praticamente invariata.

MAGGIOLINO SUD AFRICANO: LO STRANO CASO DEL 1600 S.

Avendo brevemente riepilogato la storia dei maggiolini e maggioloni venduti in Europa possiamo
affermare, sulla base delle precedenti informazioni, che non tutti i ‘vetro piatto’ sono maggiolini
(1302 come contro esempio) ma tutti i ‘vetro curvo’ sono maggioloni ed in particolare sono 1303:
suddivisi in berlina (m.y. 73 – 75) e cabriolet (m.y. 73 – 79). Inoltre negli altri paesi dove le tipo
1 vennero prodotte direttamente in loco come ad esempio il Brasile od il Messico: i modelli, pur
avendo delle caratteristiche e dei componenti specifici, furono sempre e solo maggiolini a barre
di torsione vetro piatto.



Il Maggiolino prodotto in Sudafrica, meccanica maggiolino e vetro anteriore bombato


Un altro fenomeno molto diffuso caratteristica dei grandi costruttori di automobili è quello di
realizzare modelli nei cosidetti paesi in via di sviluppo, riutilizzando componentistica e catene di
montaggio di modelli ‘occidentali’ fuori produzione.

Così ad esempio il pulmino brasiliano negli anni 70 presentava il frontale del restyling ‘bay windows’ ma tutta la rimanente scocca ancora legata al modello ‘split window’.

In Sud Africa, sorge una città di quasi trecentomila abitanti chiamata Uitehage nel quale è situato
il quartier generale della VWSA (Volkswagen South Africa) e dove il reparto denonimato “Product
Engineering Division” nel luglio del 1975 (presentando quindi il model year 1976, proprio alla fine
della carriera del 1303 berlina!) diede alla luce quello che la rivista di settore sudafricana specializzata Car definì “una nuova sotto-specie di Volkswagen maggiolino”. Per essere più precisi venne realizzato il modello “1600-S Super Bug”: un ‘super-maggiolino’ su base del locale maggiolino
1600-L a barre di torsione ma con il cruscotto ed il vetro panoramico del maggiolone 1303 europeo.
Come potete osservare dalle fotografie questo modello è effettivamente quanto di più ibrido
si possa immaginare e debbo dire che, a partire dai cerchi in lega a 5 razze da 15’’ di serie, possiede
un look molto sportivo. Prodotto per soli due anni (model year dal 1976 al 1978) presenta la caratteristica della guida a sinistra unita al classico cruscotto 1303 con inserti in finta radica tipico dei
maggiolone 1303 europeo.

Come potete osservare dalle fotografie questo modello è effettivamente quanto di più ibrido
si possa immaginare e debbo dire che, a partire dai cerchi in lega a 5 razze da 15’’ di serie, possiede un look molto sportivo. Prodotto per soli due anni (model year dal 1976 al 1978) presenta la caratteristica della guida a sinistra unita al classico cruscotto 1303 con inserti in finta radica tipico dei
modelli europei serie speciale quali il 1303 ‘BIG’. Inoltre vennero montati degli indicatori di posizione anteriori come accessorio di serie, venne alloggiato un porta documenti sul tunnel centrale alla base del cambio

Ignoro il fatto che in Italia ci sia o meno un possessore di un maggiolino sud africano 1600-S, ma se vi ritenete collezionisti di alto livello per cui nel vostro garage c’è spazio solo per ‘pezzi rari’, sappiate che esiste un modello assolutamente unico nel suo genere che venne prodotto per il solo mercato a cui non potete dire di no! Il ‘maggiolinone’!!!

Bene amici, spero che dopo questa lettura la vostra mente sia totalmente sgombra da ogni ulteriore
dubbio e la conclusione può essere una soltanto: mai più dubbi alla domanda Maggiolino o Maggiolone. Niente parabrezza o fari posteriore: vai dritto alla sospensione anteriore!

Articolo pubblicato su MKC NEWS – di Daniele ‘need’ Mariani